Luca Mercaldo

La mia speranza…è ritornare!

Metabolizzare tutto ciò che ho visto, fatto, conosciuto, e scoperto, sia nel bene che nel male, per metterlo insieme e cercare di trarne una morale mia, un mattone finito, pronto per la costruzione della mia persona, non è stato affatto facile. Ha richiesto un lavoro riflessivo non marginale.

Solo ora che sono passati un paio di giorni dal rientro, mi rendo conto che è stato uno dei viaggi più “difficili” che abbia mai fatto. Difficile perché ho donato più sangue alla zanzare africane che all’Avis. Difficile perché tutto ciò che ti circondava, che mangiavi, toccavi o vedevi non poteva essere catalogato come “igienico”. Ma il bello è questo, come mi disse una saggia: “C’EST L’AFRIQUE”.

Difficile perché sentivi storie di persone che non avevano l’acqua a casa per giorni, e nel frattempo ringraziavi uomini e dio per alloggiare in una casa in muratura. Difficile perché vedevi le donne fare km e km a piedi con bacinelle (più pesanti di loro) piene, di quella benedetta acqua, sulla testa. E pensare che a me basta aprire un rubinetto, ed ho tutt’acqua che voglio. Anche calda.

Difficile perché hai toccato con mano ciò che più temevi: La schiavitù esiste ancora. Con forme diverse, ma esiste. E’ presente nel commercio e nell’economia, quando viene imposto dal paese colonizzatore la moneta, la sua valuta e regimi nazionali.

Difficile è sapere che se dovessi mai venirti la folle idea d’innamorati in Senegal (cosa abbastanza probabile, data la bellezza locale) è meglio che non pensi neanche a poter uscire dal paese. Neanche per un week end fuori porta. Se sei un pazzo sognatore- testardo e ti passa per la testa la folle idea di voler portare la tua amata un week end sulla costiera amalfitana inizia un’odissea che forse finirà nel giro di 3-4 anni: documenti infiniti da compilare e pagare, per lasciare il paese e non ultimo la necessità che a tua garanzia ci sia una fideiussione di 4000 euro da pagare anticipatamente, da parte di un garante residente nel paese di destinazione. Ovviamente il tutto gestito da un funzionario che ha la facoltà, in qualsiasi caso, di decidere se rilasciare il permesso o meno.Difficile è pensare che a te invece basti un semplice click, e si parte.

Difficile è non pensare ai sorrisi, alla cordialità, alla gioia di vivere degli abitanti del posto. Alla facilità che hanno nel donarti, nel condividere quel che hanno. Anche il cibo. Mangiamo di meno (per così dire), ma mangiamo tutti e ci divertiamo, e sotto sotto inizi anche ad amare quel riso che ti viene proposto mattina pomeriggio e sera. Difficile sarà dimenticare i volti di tutte le persone conosciute, ma in particolare sarà difficile dimenticare il sorriso di Manu e Issa.

Difficile sarà tenere a freno la voglia di sapere di loro. Difficile sarà contenere la voglia di voler far di più, di sentirsi parte di un progetto più grande, consapevole che la tua unica fortuna sia stata nascere nella parte del mondo “sviluppata”. Difficile è fare il riscontro con la realtà e rendersi conto che il cambiamento è difficile, ma non è mai troppo tardi per provarci.

In conclusione, né ho la presunzione, né posso dire se si tratti di “Mal d’Africa”, non dopo appena 20 giorni, a differenza di chi magari ci dedica una vita intera, piena di fatti concreti. Ma di sicuro dentro di me qualcosa si è mosso, e continuerà così. Per adesso, la mia speranza personale, è ritornare….con una consapevolezza diversa!

Luca Mercaldo

Ciccio

Ciccio Piazza: Dal workshop in Senegal alla mostra fotografica solidale

Solo pochi mesi fa Ciccio Piazza commentava così l’esperienza vissuta con Formazione Solidale per il Workshop Fotografico in Senegal:  SICURO CHE TORNERO’ A TROVARTI MAGICA SIGNORONA , UN PEZZO DI CUORE , FORSE UN PEZZO D ‘ANIMA RIMANE QUI IN ATTESA DI VENIRLO A RIPRENDERE, GRAZIE A CHI HA CONDIVISO CN ME QUESTA ESPERIENZA. ALTRE MILLE VOLTE CON VOI!

Tre mesi dopo Ciccio ha organizzato una mostra con le sue foto e una raccolta fondi per le nostre attività. Questi che riportiamo sono i ringraziamenti di Ciccio e la testimonianza concreta di quanto stimolo ed entusiasmo produce una esperienza solidale.

di Ciccio Piazza

GRAZIE…..
Quella di ieri non è stata una mostra fotografica , perchè non mi definisco all’altezza di definirla tale, ma voleva essere un modo x far si che quegli stessi occhioni di bambini uomini e donne che mi sono ritrovato io buttati in faccia , tramite i miei scatti ieri siano arrivati dritti al vostro cuore….
Ogni bambino che ieri avete visto mi ha regalato un sorriso  che ogni giorno ed ogni notte non posso fare a meno di pensare e sento sempre di più l’esigenza di farli conoscere al mondo.

Condividere con la cittadinanaza del Comune Valguarnera la mia esperienza fatta in Africa, è stato più che un piacere ,170 SCATTI DISTRIBUITI PER TUTTA LA LUNGHEZZA DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA ,una serata ricca di emozioni e di condivisioni , di informazione , spero di aver fatto conoscere a più gente possibile la realtà dei TALIBE’… VOGLIO RINGRAZIARE , Formazione solidale per avermi permesso di conoscere questo splendido mondo che è l’Africa , ringrazio @angelo agnisola , per aver raggiunto la Sicilia ed essere stato presente , ringrazio il resto del gruppo di matti che ha condiviso con me questa magica esperienza e SEMPRE GRAZIE A Severino Proserpio per l’esempio che da , e per tutto quello che è riuscito a creare in Senegal.

GRAZIE A TUTTI VOI CHE CON UN PICCOLO GESTO AVETE DATO UN GRANDE CONTRIBUTO A QUELLO CHE è IL MIO SOGNO ED IL SOGNO DEL CENTRO” LES ENFANT D’ORNELLA”

 

Ciccio1
Ciccio ha partecipato al nostro Workshop Fotografico e collaborato come infermiere (sua professione) presso il nostro ambulatorio.
serata valguarnera
Locandina della mostra fotografica di Ciccio Piazza
francesca ciaburri

Si può esprimere la gioia?

di Francesca Ciaburri

Ora che è passato qualche giorno dal rientro a casa posso provare a esprimere la gioia per l’enorme regalo che è stato per me questo viaggio in Senegal.
Grazie a tutte le persone incontrate, per la vitalità e il calore con cui ci si avvicina vicendevolmente in terra africana, e che mi ha fatto sentire così spiazzata e confusa al rientro a casa.
Gioia dunque, ma anche turbamento per le profonde contraddizioni che questo nostro strano mondo porta in sé e di cui abbiamo bisogno di imparare a reggere il peso e la consapevolezza.
Il contatto umano, spontaneo ed immediato, ma anche profondo e reciproco, come quando si è bambini, è ciò che più mi ha toccato il cuore, insieme all’impatto con una natura potente ed esplicita, che ti fa sentire un piccolo essere in balia di forze numinose che senti di dover prima di tutto rispettare.

francesca ciaburri 3
Francesca ha partecipato al Viaggio Solidale “Pasqua 2014”

 

Emma

Il mio cuore con i Talibè

di Emma Farina

 

A poche ore dal volo che mi riporterà a “casa” sento che un altro pezzetto del mio cuore resta ancora qui! Questo è stato il mio secondo incontro con l’Africa e con il Senegal ed ho sicuramente ritrovato, come conoscevo, il calore del Teranga ed il lento scorrere del Ndank ndank, ma sicuramente stavolta il mio cuore resta con i Talibè, splendidi sorrisi che illuminano volti di bambini i cui immensi occhi raccontano una storia di grande dignità e tenerezza.

Un incontro che in più di un’occasione mi ha fatto pensare “li porto via con me!” capendo poi che non è questa la scelta giusta, perchè questi bambini, come tutti, hanno il sacrosanto diritto di crescere nella loro terra e di avere un futuro qui.

E questa è proprio la scelta di favoloso coraggio ed umanità fatta dall’associazione “I Bambini di Ornella” e sposata completamente dal Grande Gruppo di Formazione Solidale che con un fantastico impegno, assolutamente volontario, mi ha accompagnata in questo emozionante incontro, affinchè l’accogliente famiglia dei “Bambini di Ornella” possa moltiplicarsi, dando al futuro di tanti bambini una speranza in più! A tutti voi ed ai miei meravigliosi compagni di un viaggio indimenticabile, posso solo dire a presto e…Jere Jef!!!

gruppo
Emma ha partecipato al nostro viaggio solidale
charley

La mia ultima sera qui in Senegal…

di Charley Fazio 

 

Prima di partire per il Senegal la mia preoccupazione era alla mia incolumità, alla mia salute….quali vaccini, che profilassi fare. Questa è la mia ultima sera qui e sono certo che quando tornerò in Africa non avrò più pensieri del genere prima di partire, pensieri dovuti alla debolezza del nostro essere umani. Torno a casa con una valigia di sorrisi e di tristezza al contempo. Non si può andar via chiudendo in quella valigia anche un capitolo della propria vita in Africa. Quei sorrisi ci aspettano sempre, e a braccia aperte. Ogni minuto, anche uno solo, dedicato a queste anime è un minuto di amore che non costa nulla. Vedere un bambino felice solo perché gli leggi una scritta su un muro o su una barca a lui incomprensibile o perché lo tieni tra le tue braccia è una cosa che fa piangere e riflettere. Si va via da qui per ritornare e ritrovare le stesse anime ed altre ancora sperando che la loro vita sia migliore della volta precedente, che il loro sorriso sia ancor più bello, che i loro abbracci siano ancor più stretti e che non sarà già troppo tardi per alcuni di loro.
Non posso non dire grazie a chi mi ha portato qui attraverso questo meraviglioso viaggio nell’anima di questa gente, so che questo è un inizio…un inizio che aspettavo da tempo e che finalmente è giunto.
Grazie a Severino, Angelo, Angelica, Nicola, Roberta e Roberta, tutta lo staff Formazione Solidale per la competenza e le doti organizzative dimostrate ma grazie anche ai miei meravigliosi compagni di viaggio, agli uomini e alle donne di “Les enfants d’Ornella”, agli autisti, le guide, la gente comune che per amore rende la vita più bella a chi ne ha tanto bisogno.
Grazie ai bambini di Ornella… Ci vediamo presto!!

charley
Charley Fazio, fotografo. Ha partecipato al nostro workshop di fotografia in Senegal
Ersilia

Ai Bambini di Ornella

 

di Ersilia Salvatore: 

AI BAMBINI DI ORNELLA (da leggere ascoltando Kontaan Naa di Youssou Ndour)

 

 

 

NEI VOSTRI OCCHI I NOSTRI SELFIES
NEI VOSTRI OCCHI LA NOSTRA STORIA
NEI VOSTRI OCCHI LE NOSTRE LACRIME
HAI PRESENTE QUANDO TI INNAMORI?
LA MUSICA DEI NOSTRI PRIMI INCONTRI
E’ ORA UN MANTRA
CHE MI MANTIENE IN SOSPESO FRA VEGLIA E SOGNO
E’ L’ACQUA CHE CALMA LA MIA SETE
E CHE PULISCE LA MIA PELLE,
E’ IL RESPIRO CHE MI SOSTIENE
MENTRE PERCORRO A STENTO
LE STRADE DEL MIO TEMPO
O DI UN TEMPO NON PIU’ MIO
LO SGUARDO HA TRAPASSATO GLI OCCHI
HA VISTO L’INDICIBILE
ED HA RAGGIUNTO IL CUORE.

 

Ersilia
Ersilia ha partecipato al nostro Viaggio Solidale