Maison des Esclaves

Passaggio a Goréè, luogo della memoria

Durante i nostri viaggi e i nostri workshop una tappa inevitabile è la visita a l’isola di Goréè. Aldilà della bellezza paesaggistica, questa piccola lingua di terra che affiora dal mare a circa 4 km da Dakar, è il luogo della memoria, il monumento al sacrificio dei milioni di schiavi africani che qui venivano imbarcati alla volta delle Americhe. Dal 1978, Gorée è inserita nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. Tappa obbligatoria è la “Maison des esclaves”, la casa degli schiavi: qui i prigionieri venivano trattenuti prima di intraprendere il viaggio verso il nuovo continente; qui venivano visitati e controllati minuziosamente al fine di testarne le effettive possibilità di essere impiegati come schiavi nelle piantagioni. Solo i più forti resistevano alle condizioni disumane a cui venivano sottoposti lungo il tragitto in nave.
I secoli hanno scalfito poco l’aspetto dell’ isola, che ha conservato le abitazioni rossicce e le stradine che dal porto si diramano fino al forte. Basta poco per sentirsi completamente immersi nell’atmosfera di un luogo che ti riporta indietro nel tempo. Giusto il tempo per sentirsi rallegrati dal calore e dall’ospitalità dei caratteristici locali che costellano la zona del piccolo porticciolo. La visita a Goréè rappresenta un’esperienza quasi mistica e colma di emozione che permette di ripartire carichi di riflessione e consapevolezza.

Isola di Gorèe

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L’incanto surreale del Lago Rosa

Altra tappa dei programmi di Formazione Solidale è la visita al Lago Retba, meglio conosciuto come Lago Rosa, noto nel mondo per la sua caratteristica colorazione che lo rende una delle mete naturali più suggestive del Senegal. Questa straordinaria distesa d’acqua è situata lungo la costa settentrionale, a circa 30 km da Dakar, ed è circondata da immense distese di sabbia e pinete.

Il lago, ce si estende su una superficie di circa 10 km, ha un’elevata concentrazione salina, addirittura superiore a quella del Mar Morto. Questa particolare caratteristica fa si che l’unico organismo in grado di sopravvivere al suo interno sia un batterio chiamato Desulfohalobium retbaense, le cui membrane cellulari producono pigmenti che sono responsabili della tipica colorazione del lago. A seconda dell’intensità dei raggi solari le tinte del lago variano, assicurando uno spettacolo unico e suggestivo.

Lago RosaIl lago rosa, oltre ad essere una delle mete turistiche più importanti del paese, è anche una notevole fonte di guadagno per gli abitanti del luogo. La sua elevata quantità di salgemma evita il prosciugamento e permette di effettuare quotidianamente la raccolta del sale. A questa frenetica pratica (diurna e notturna) sono solitamente dediti gli uomini i quali, prima di immergersi in acqua si cospargono il corpo con burro di Karitè per evitare la disidratazione. Con un bastone, provvedono poi a staccare i pezzi di sale dal fondo, pezzi che saranno poi trasportati a riva a bordo delle piroghe e portati dalle donne sulle spiaggia . Una volta a terra il sale viene confezionato in sacchi da 25 kg e poi immesso sul mercato.

Intorno al lago, ormai meta prediletta dai turisti, è facile imbattersi in artigiani e venditori di deliziose maschere e statuette realizzate con la sabbia del deserto.